L’altro giorno,
pedalando lungo la Route 331, a Itoman ho scovato una perla non segnalata sulle
guide: un piccolo museo dedicato alla pesca, a conduzione familiare. Zero Eigo, ma gentili e simpatici uminchû, ‘gente (uomini) di mare’ nella
lingua di Okinawa. Il locale è ospitato in un capanno non lontano dal mare, sul
lato di un piccolo parco. Si nota per i bei graffiti con tartarughe, pesci e
pescatori. All’ingresso qualche buffa scultura fatta con galleggianti, all’interno
(100 yen da depositare in una scatola mangiasoldi) di tutto un po’. Le mie
chicche preferite sono la barca costruita riciclando un aereo da guerra
americano e un paio di aragoste di metallo fatte da qualche scultore in gamba. Inoltre,
foto di Gloriosi Pescatori e galleggianti, abbigliamento da pesca a e qualche
orrido trofeo (tartarughe imbalsamate, un piccolo squalo che sembra vivo). E
poi: conchiglie, remi fatti a mano, modellini di barche, ricordi delle gare
passate di Haarii (competizioni fra
equipaggi di barche-dragone), ami, reti, cesti per i pesci, strumenti per la
navigazione, boe, seghe per ricavare le canoe dagli alberi, maschere e pure un
servizio per il tè. Nella sala in fondo si costruiscono canoe Sabanii – una particolarità di Itoman,
la cui forma ricorda quelle degli squali - e se sarete fortunati vi troverete
un maestro carpentiere al lavoro. Un ultimo gioiellino sono le scatole-kit per
la pesca, che contengono accessori utili agli uminchû: sigarette, pronto soccorso e un piccolo sacchetto con
sale, fondamentale per avere una navigazione priva di pericoli. Prima di
mettersi in mare bisogna buttarne una manciata contro la prua e si sconfiggerà
la cattiva sorte.
The other day, cycling along
the Route 331, in Itoman I found a pearl, not reported on guidebooks: a little
museum dedicated to fishing, managed by a family. Zero Eigo, but gentle
and likeable uminchû, ‘people (men)
of the sea’, in Okinawa’s language. The museum is inside a shed not far from
the sea, on the side of a small park. You can notice it by the cute graffiti of
sea turtles, fishes and fishermen. At the entrance some funny sculpture made
with floating hooks, inside (100 yen to be dropped into a money-eating box) a
little bit of everything. My favorite little treasures are a boat made
recycling an American war airplane and a couple of metal lobsters made by a
skilled sculptor. Besides, photos of Glorious Fishermen, floating hooks,
fishing clothing and some horrid stuffed sea turtle and a shark that looks
alive. And also: shells, handmade oars, boats scale models, mamories of past
races of Haarii (dragon-boats
competitions), hooks, nets, baskets, masks and also a tea set. In the last room
are built Sabanii canoes – a peculiarity
of Itoman, whose shape reminds a shark -, and if you are lucky you’ll find a ship’s
carpenter at work. Last but not least, you may see a kit-box for fishing, with
useful acessoires for the uminchû:
cigarettes, first aid and a small bag with salt, essential for a safe
navigation. Before going to the sea, you need to throw a handful of it on the
prow and you’ll be protected against the bad luck.
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