domenica 28 maggio 2023

Good Music Records

 

Sto tutto ufficiale! A partire dalla settimana prossima sarò venditore di dischi con tanto di stella da sceriffo presso il mitico Good Music Records, negozio di dischi con un anno e qualche giorno di vita presso il mercato Sakaemachi (Asato, Naha). GMR, per farla breve, aveva già cinque anni di carriera alle spalle in un’altra zona della città. Specialisti di soul, reggae, jazz, hip hop, si sono poi trasferiti nel mercato con più atmosfera di Okinawa, teatro di grandi feste musicali sudate e alcoliche.





Da quando ho partorito Nipporecords, per combattere la povertà da Covid e il silenzio che ci minaccia, appena ho scoperto GMR mi ci sono fiondato in sottoveste da cliente, a scavare. Ogni tanto vi ho trovato qualche perla.





Il posto mi è piaciuto ogni volta di più. Bei dischi, prezzi decenti, ambiente familiare – come nelle migliori trattorie -, personale gentile e simpatico. Dopo un po’ li ho coinvolti in un mercato dei miei presso Vida Loca, ristorante-bar quasi messicano e negozio di dischi. Poi abbiamo fatto un mercato assieme proprio da GMR. Arrivato a cinquantasette anni suonati non senza acciacchi – spalla sinistra evaporata, ginocchia e schiena che lanciano S.O.S. sempre più spesso -, a fine mercato l’ho buttata lì: “Ragazzi, e se facessimo che i miei scatoloni di dischi pesantissimi rimangono qui? Ogni tanto me ne vendete, ovviamente certamente senza dubbio per un’adeguata commissione. Non mi volete salvare le ossa?”.




I ragazzi, molto educatamente, rispettano gli anziani: hanno detto di sì.

Così, l’altro giorno, con un rito formalissimo tutto nipponico – un ottimo espresso in una caffetteria che sa quello che fa a due passi e mezzo da GMR -, mi è stata data la stella da sceriffo (del venerdì e di qualche domenica). Momento epico immortalato dal fotografo randagio di una nipporivista.



Avrò colleghi sceriffi il mercoledì e il sabato. Apertura alle tre del pomeriggio, perché la mattina gli dèi l’hanno inventata per dormire (quella storia dell’oro in bocca è una fandonia per anziani insonni). Chiusura alle otto di sera, mica vogliamo perderci gli impiegati spendenti che dopo una giornata grigia di autoschiavismo in ufficio appena staccano corrono a prendersi un po’ di colore e di ossigeno sotto forma di cose tonde e nere che fanno bei rumori.







Se passate da queste nippoparti sarò felice di ricevervi e di spacciarvi il meglio che abbiamo. La Grande Sfida (per me): comunicare con clienti angloprivi attraverso il mio giapponese da asilo. L’importante, credo, è avere sfide e sfidine, con la d e non con la g, finché si respira. L’amica-proprietaria del locale ha detto che mi sta preparando un bignami, titolo: “Nippodizionario da negozio di dischi per gaijini”. Se funzionerà lo stamperemo e senz’altro diventerà almeno un bestseller.






Ora vi lascio, devo andare a stirare un po’ di camicie (con le mani, per chi mi avete preso), che la settimana prossima, dopo essermi pettinato, sarò vent’anni più giovane.

Lunga vita ai dischi!

Viva GMR!


https://www.facebook.com/goodmusicrecordsokinawa





























lunedì 18 luglio 2022

IL MATTARELLO

 


BRAVISSIMO Genta-san! Dopo anni di fatiche come assistente presso la mitica Mamma Lella - dove ha pure imparato bene l’italiano solo stando ai fornelli -, finalmente ha trasformato in realtà il suo Sogno: aprire un piccolo ristorante.








Dove? A Kin, lungo la costa orientale di Okinawa, purtroppo a ben 50 km da casa mia. L’ho pregato mille volte di aprire qui in città, così da non essere dipendente (io) da amici ricchi auto-dotati, ma Genta vive a Kin, dunque…

 

 

Genta non solo è un caro amico, ma pure un cuoco appassionato, attentissimo a quello che fa. È stato in Italia, soprattutto in Emilia-Romagna, più volte, a studiare la vera cucina italiana. Poi è tornato a Okinawa e appena possibile ha aperto il suo posto, “Il Mattarello”, nel cuore di Kin. Atmosfera da vendere, piatti deliziosi, prezzi decenti, gentilezza. Fantastico.

 

 


Le mie 5* vanno ai suoi ravioli/tortelli/tortelloni con spinaci, ricotta, parmigiano e burro. Ma anche a tutti gli altri primi, secondi e contorni. Ottime pizze, dolci spettacolari. Caffè nella moka, come nonna comanda.

 

 

Su Google il suo nuovo locale colleziona solo 5*. L’unico che gli ha dato 2* è un barbone americano incarognito con il mondo. Ha scambiato Il Mattarello per Hotto Morto, la catena take-away che aiuta i chirurghi specialisti in operazioni al fegato. Il barbone è il terrore del quartiere, dove va semina zizzania. Gli auguro una dieta di sole pizze all’ananas.

 

 

GENTA, grazie di esistere, continua così!



Finally!, a real Italian place in Okinawa, even if owned by a Japanese chef. Il Mattarello (rolling pin), in Kin. Yes, why in Kin (and not in Naha? A few times I begged the owner to move where I live, but he wouldn’t listen to me)? Because Genta-san, the owner, lives there. Since he opened his place, a few months ago, I didn’t miss a single chance to visit it, hungry, even if 50 km far from my home. Genta is a friend, but first of all is a very talented cuoco. Accurate, always ready to correct a mistake (which mistake? He doesn’t make mistakes.), glued to the Italian cuisine best tradition. No pineapple on his pizza, you know what I mean. First he worked for years, as assistant, at the glorious Mamma Lella, where he also learnt a good Italian just working in the kitchen. Then, as a person who really loves food, he went to Italy several times, especially to Emilia-Romagna, the region where I come from, to enjoy and study the best traditional cuisine. 




He came back to Okinawa with many treasures in his brain and, when possible, he made his Dream come true: open his own little, cozy, authentic restaurant. Fantastic. The best tortelloni/ravioli of Okinawa, with spinaches and ricotta and Parmigiano. 10 stars. Wonderful antipasti, great pizza, great side dishes, marvellous dolci. Caffè espresso made in the moka machine. And much more. Plus: kindness, atmosphere, decent prices.

What else could you possibly want from a real Italian life in Okinawa?



BRAVISSIMO Genta-sama! Please, never stop to be what you are!





martedì 5 aprile 2022

PROOTS PER L'UCRAINA

 


Lo scorso fine settimana, sfidando l’acqua che cade dal cielo, abbiamo inaugurato un mercatino per raccogliere fondi per i profughi ucraini in Italia. Lo abbiamo fatto da Proots, un bel negozietto a Minatogawa (Urasoe) specializzato in artigianato di Okinawa con il quale in passato avevo fatto qualche altro evento. Il gentile proprietario, Yu-san, ha avuto l’idea e mi ha chiesto se volevo partecipare con i miei oggetti vintage europei e con una montagna di cose che vendevo nella vita precedente, quando a Naha mi spaccavo la schiena partecipando in qualità di venditore ai mercatini delle pulci.

 

 








 

La sfida con l’acqua non è stata vinta. Appena allestiti i tavoli all’esterno, il cielo ha deciso di punirci, dunque ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo trasportato tutto il trasportabile all’interno. Alcuni caduti sul campo, bagnati e irrecuperabili. Uso il plurale perché sabato mi ha aiutato immensamente - senza di lei sarei deceduto in trincea - l’energetica Veronica, d’ora in poi ribattezzata ‘Angela’ (mia angela custoda, che mi salva la vita durante le missioni più faticose; Angela sa che ho una certa età e rispetta gli anziani).

 






 

Alcuni amici e simpatici sconosciuti hanno portato donazioni in denaro e in natura. Domenica una giovane è arrivata con una busta piena di monetine da 10 yen (i risparmi dell’adolescenza?) e ci ha messo un quarto d’ora buono a infilarle, una per una, nella cassettina delle donazioni. Un’altra anima gentile ha portato due piante da vendere. Gino Sensei ci ha portato bigné con la glassa bianca autoprodotti. Donazione che non risolleverà granché le miserie degli ucraini in fuga, ma che ha risollevato assai i miei zuccheri in caduta libera dopo tutto quel muovi-muovi di scatoloni.

 

 

 

Un piccolo momento magico è stato quando, sabato, è arrivato Kutaro Kimura-san, in arte “Subtropical Daddy”. Chitarrista eccelso, ha sfoderato una chitarra meravigliosa e ha suonato per un’ora il meglio di Ry Cooder: il tema di “Paris, Texas”, da sempre uno dei film che più amo. Come diamine faceva a saperlo? Chi glielo ha detto??

 

 

 

Purtroppo, grazie al cattivo tempo, lo scorso sabato e domenica non sono venute le folle oceaniche che ci aspettavamo. Dunque abbiamo deciso di riprovarci con un secondo mercatino durante i due giorni di chiusura dell’evento, venerdì 29 e sabato 30 aprile. Fino ad allora Proots continuerà a vendere oggetti per beneficienza. All’inizio di maggio, raccolte tutte le donazioni, trasferirò il ricavato a due associazioni – una a Genova, l’altra a Milano – che si stanno occupando dell’accoglienza dei profughi. Consigliatemi da amici, mi fido. L’ultima cosa che vorrei è di affidare i nostri sudati spiccioli a qualcuno che se li intasca o a qualche ente inutile.