sabato 28 agosto 2021

BELLISSIMA KUMEJIMA

 

(foto: Gino Sensei©)

In tempi 'normali', pre-peste cinese, avrei pagato cifre serie - se mai le avessi avute - per fare una vacanziella come quella dei giorni passati.

Niente bambini ululanti sul traghetto.

Niente turisti cinesi, ululanti dappertutto.

Niente traffico, smog.

DUE konbini in tutta l'isola.

DUE auto delle forze anti-disordine, perennemente parcheggiate e non in giro a spaccar cazzi.

Spiagge deserte, al più qualche alieno della "mainland" in doppia tuta da palombaro per fare un micro-bagnetto nel mare davanti al resort all-included.

Pini marittimi (si chiamano così?) e canne da zucchero a go-go.

Molte mucche.

Purtroppo pochi gatti randagi.













Un negozio pulcioso, paralizzato agli anni Cinquanta, dove ho stanato ben DUE dischi pregiati.

Una roccia a forma di figa, un'altra a forma di uccello.

Un alberghetto (Bear Stay), nuovo quanto confortevole e silenzioso, pulito, in posizione strategica, a prezzo per umani.

Il mio fido motore, Yamaha Gear 50 cc., cavallo di molte Battaglie, portato nella pancia del traghetto da Naha.

Strade fra i boschi bellissime, deserte pure loro.



Un posto ideale per latitanti pensionati. Vita semplice e monotona, ma se avete raggiunto la pace dei sensi non vi mancherà nulla.

Poca gnocca e pochi ristoranti, ma se volete questo pacchetto perché non ve ne state a Capri a fotografare JLO?


(foto: Gino Sensei©)

Ah, un ultimo dettaglio. Il posto si chiama Kumejima, l'isola di Kume, a tre ore e mezza di traghetto da Naha.

Appena posso ci torno.


 

(foto: Gino Sensei©)


Un sentito arigatone per il supporto tecnico al compagno di molte merende, Gino Sensei, in arte Nauss, senza il quale questo incommensurabile articolo sarebbe stato molto più zoppo.