mercoledì 27 febbraio 2013

SAN FRANCESCO, QUANDO FAI UN SALTO A NAHA?



Una delle tracce cinesi nella popolazione di Okinawa è senz'altro quella del rapporto con la natura: amata quando 'contenuta' nei luoghi appositi - parchi, acquari, riserve naturali -, trattata malissimo quando considerata alimento o, addirittura, souvenir.
Lungo Kokusai-dori, la via passerella del turismo, il kitsch esibito, a volte, fa davvero male agli occhi.











La carne di maiale Agu (あぐ) è deliziosa ed è uno degli ingredienti principali della cucina di Okinawa. Ma è davvero necessario esibirla così?







il povero pesce palla spesso è trasformato in oggetti da 'arredamento'









Al mercato Makishi il pesce la fa da padrone. Fantastici pesci tropicali, tra cui il Fugu (河豚 or 鰒; フグ, letteralmente 'maiale di fiume'), venduto spellato. Che male, guardarli, però.







Altro prodotto tradizionale di Okinawa è l'Habushu (ハブ酒), a base di Awamori (泡盛), un distillato ottenuto dal riso, a fortissima gradazione alcolica. Fra quello venduto ai turisti spiccano i grandi bottiglioni che contengono, oltre alla bevanda, uno o più serpenti Habu (波布, Trimeresurus flavoviridis, della famiglia delle vipere), velenosissimi. Si dice che sia un forte energetico e afrodisiaco...  






souvenir orrendi, venduti a turisti con pochi neuroni, in alcuni negozi della galleria commerciale Heiwa-dori







Dulcis in fundo... gli orridi borsellini fatti con i rospi. Svuotati, una cerniera da ascella ad ascella, e via, pronti per l'uso. Un oggettino di un certo gusto, per le serate eleganti. Unici acquirenti possibili: i turisti cinesi.



Perché?


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