lunedì 18 luglio 2022

IL MATTARELLO

 


BRAVISSIMO Genta-san! Dopo anni di fatiche come assistente presso la mitica Mamma Lella - dove ha pure imparato bene l’italiano solo stando ai fornelli -, finalmente ha trasformato in realtà il suo Sogno: aprire un piccolo ristorante.








Dove? A Kin, lungo la costa orientale di Okinawa, purtroppo a ben 50 km da casa mia. L’ho pregato mille volte di aprire qui in città, così da non essere dipendente (io) da amici ricchi auto-dotati, ma Genta vive a Kin, dunque…

 

 

Genta non solo è un caro amico, ma pure un cuoco appassionato, attentissimo a quello che fa. È stato in Italia, soprattutto in Emilia-Romagna, più volte, a studiare la vera cucina italiana. Poi è tornato a Okinawa e appena possibile ha aperto il suo posto, “Il Mattarello”, nel cuore di Kin. Atmosfera da vendere, piatti deliziosi, prezzi decenti, gentilezza. Fantastico.

 

 


Le mie 5* vanno ai suoi ravioli/tortelli/tortelloni con spinaci, ricotta, parmigiano e burro. Ma anche a tutti gli altri primi, secondi e contorni. Ottime pizze, dolci spettacolari. Caffè nella moka, come nonna comanda.

 

 

Su Google il suo nuovo locale colleziona solo 5*. L’unico che gli ha dato 2* è un barbone americano incarognito con il mondo. Ha scambiato Il Mattarello per Hotto Morto, la catena take-away che aiuta i chirurghi specialisti in operazioni al fegato. Il barbone è il terrore del quartiere, dove va semina zizzania. Gli auguro una dieta di sole pizze all’ananas.

 

 

GENTA, grazie di esistere, continua così!



Finally!, a real Italian place in Okinawa, even if owned by a Japanese chef. Il Mattarello (rolling pin), in Kin. Yes, why in Kin (and not in Naha? A few times I begged the owner to move where I live, but he wouldn’t listen to me)? Because Genta-san, the owner, lives there. Since he opened his place, a few months ago, I didn’t miss a single chance to visit it, hungry, even if 50 km far from my home. Genta is a friend, but first of all is a very talented cuoco. Accurate, always ready to correct a mistake (which mistake? He doesn’t make mistakes.), glued to the Italian cuisine best tradition. No pineapple on his pizza, you know what I mean. First he worked for years, as assistant, at the glorious Mamma Lella, where he also learnt a good Italian just working in the kitchen. Then, as a person who really loves food, he went to Italy several times, especially to Emilia-Romagna, the region where I come from, to enjoy and study the best traditional cuisine. 




He came back to Okinawa with many treasures in his brain and, when possible, he made his Dream come true: open his own little, cozy, authentic restaurant. Fantastic. The best tortelloni/ravioli of Okinawa, with spinaches and ricotta and Parmigiano. 10 stars. Wonderful antipasti, great pizza, great side dishes, marvellous dolci. Caffè espresso made in the moka machine. And much more. Plus: kindness, atmosphere, decent prices.

What else could you possibly want from a real Italian life in Okinawa?



BRAVISSIMO Genta-sama! Please, never stop to be what you are!





martedì 5 aprile 2022

PROOTS PER L'UCRAINA

 


Lo scorso fine settimana, sfidando l’acqua che cade dal cielo, abbiamo inaugurato un mercatino per raccogliere fondi per i profughi ucraini in Italia. Lo abbiamo fatto da Proots, un bel negozietto a Minatogawa (Urasoe) specializzato in artigianato di Okinawa con il quale in passato avevo fatto qualche altro evento. Il gentile proprietario, Yu-san, ha avuto l’idea e mi ha chiesto se volevo partecipare con i miei oggetti vintage europei e con una montagna di cose che vendevo nella vita precedente, quando a Naha mi spaccavo la schiena partecipando in qualità di venditore ai mercatini delle pulci.

 

 








 

La sfida con l’acqua non è stata vinta. Appena allestiti i tavoli all’esterno, il cielo ha deciso di punirci, dunque ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo trasportato tutto il trasportabile all’interno. Alcuni caduti sul campo, bagnati e irrecuperabili. Uso il plurale perché sabato mi ha aiutato immensamente - senza di lei sarei deceduto in trincea - l’energetica Veronica, d’ora in poi ribattezzata ‘Angela’ (mia angela custoda, che mi salva la vita durante le missioni più faticose; Angela sa che ho una certa età e rispetta gli anziani).

 






 

Alcuni amici e simpatici sconosciuti hanno portato donazioni in denaro e in natura. Domenica una giovane è arrivata con una busta piena di monetine da 10 yen (i risparmi dell’adolescenza?) e ci ha messo un quarto d’ora buono a infilarle, una per una, nella cassettina delle donazioni. Un’altra anima gentile ha portato due piante da vendere. Gino Sensei ci ha portato bigné con la glassa bianca autoprodotti. Donazione che non risolleverà granché le miserie degli ucraini in fuga, ma che ha risollevato assai i miei zuccheri in caduta libera dopo tutto quel muovi-muovi di scatoloni.

 

 

 

Un piccolo momento magico è stato quando, sabato, è arrivato Kutaro Kimura-san, in arte “Subtropical Daddy”. Chitarrista eccelso, ha sfoderato una chitarra meravigliosa e ha suonato per un’ora il meglio di Ry Cooder: il tema di “Paris, Texas”, da sempre uno dei film che più amo. Come diamine faceva a saperlo? Chi glielo ha detto??

 

 

 

Purtroppo, grazie al cattivo tempo, lo scorso sabato e domenica non sono venute le folle oceaniche che ci aspettavamo. Dunque abbiamo deciso di riprovarci con un secondo mercatino durante i due giorni di chiusura dell’evento, venerdì 29 e sabato 30 aprile. Fino ad allora Proots continuerà a vendere oggetti per beneficienza. All’inizio di maggio, raccolte tutte le donazioni, trasferirò il ricavato a due associazioni – una a Genova, l’altra a Milano – che si stanno occupando dell’accoglienza dei profughi. Consigliatemi da amici, mi fido. L’ultima cosa che vorrei è di affidare i nostri sudati spiccioli a qualcuno che se li intasca o a qualche ente inutile.





lunedì 7 marzo 2022

60's - 90's Loca Music Matsuri

 

Sì, lo so anch'io, nome complicato per un evento. Secondo il parto del nostro team, abbiamo voluto concentrare una serie di concetti filosofici: il gusto per la musica d'autore, da toccare, graffiare, eventualmente leccare. Sotto il costante attacco di attacchi di Parkinson mentre si mette la testina sul disco e dei gatti domestici che amano passeggiare su qualunque cosa attiri in quel momento la nostra attenzione.

VIVA I DISCHI!

ABBASSO IL MONDO DIGITALE!

Noi anziani viviamo così, non vogliamo capire il nuovo che avanza.

Il titolo include anche il concetto di "loca" (matta) - da Vida Loca, il locale di Naha tendente al messicano che ha ospitato il tutto - e quello di "matsuri" (festival) - perché nelle nostre intenzioni l'evento non voleva essere un semplice mercatino di dischi usati, ma anche un momento di festa, di musica, di incontrare ggente, di fare cose. E così è stato. Due giorni molto divertenti durante i quali vecchi e nuovi amici hanno fatto la loro parte affinché la ciambella venisse con il buco.







DJ fantastici, mentre io giocavo al mercante. In buona parte hanno usato la mia preziosa collezione di 7", alcuni di valore commerciale da non buttare (diversi dischi promozionali, etichetta bianca per feticisti del settore). Non sono certo di ospitare la mia collezione di dischi nella tomba, anche perché se lo volessi dovrei (1) fare i soldi seri e costruirmi un mausoleo per ospitarli tutti, (2) poi qualcuno verrebbe a scassinarlo e dunque credo che a testamento li lascerò a qualche gruppo guerrigliero che lotta per la difesa dell'ambiente (poi loro li spacceranno al miglior offerente). Fino ad allora i dischi li ascolto, perché se ricordo bene la cioccolata è fatta per essere mangiata.



Due giorni di burritos, almeno sei lingue diverse per comunicare, un gran movimento di etichette, pennarelli, scatoloni. Giesù, quanti scatoloni. Non so come faccio ad avere la schiena attaccata alle gambe. Anzi, lo so, lo devo a Veronica, che ieri mi ha aiutato, dopo una sfida a Braccio di Ferro, a trasportare incudini e tonnellate di piombo (i dischi, mannaggia, sono bellissimi ma PESANO) su per i gradini del deposito in cui li custodisco. Se non ci fosse stata Lei forse avrei dovuto spendere tutto quello che ho guadagnato in Voltaren.



Tra i DJ devo assolutamente nominare Dave, americano alto il doppio di me, assolutamente pazzo per l'Italo Disco, genere che credevo che piacesse solo a noi paninari. E invece, così mi ha spiegato, passando per la Detroit Industrial Music (o qualcosa di simile), attraverso Giorgio Moroder, il genere paninaro è arrivato anche dall'altra parte del mondo. Dave si è presentato con un valigino da orefice e ne ha estratto perle incommensurabili. In gran parte a me ignote, che all'epoca mi facevo anche di cotanta musica. In una vita più mariuola, dopo l'evento, lo avrei assalito in un vicolo buio per scippargli il valigino. Ma a cinquantasei anni suonati mi sono imborghesito e non faccio più certe cose da tossici.



Purtroppo la sua esibizione è avvenuta in un momento morto, poco prima che arrivassero gli amici italiani (solo quelli buoni, per fortuna), probabilmente gli unici in grado di apprezzare cotanta bellezza. Sto pensando di organizzare un'altra orgetta simile ma per solo-italiani-buoni + Dave in futuro, io ci tengo a spargere cultura. Un altro momento topico, sabato, è stato l'ingresso di Gino Sensei, mio conterraneo felsineo. Lo abbiamo accolto con un classico di Dino Sarti, "Bologna Campione", di cui ho imposto il canto a squarciagola a tutti gli intervenuti, messicani inclusi.



A fine festa sono riuscito a spacciare in tutto 123 dischi, cosa che non mi ha fatto ricco ma leggero: il magazzino mi stava esplodendo. Da quando la peste cinese ha cominciato a circolare ho dovuto reinventarmi, e così ho partorito la Nipporecords, che secondo mia moglie sa un po' troppo di nipple (capezzolo), ma lei è nipponese e io girolamo, dunque non è in grado di cogliere l'italianità in tale marchio.



https://nipporecords.blogspot.com/


I proprietari di Vida Loca, a fine baraonda, si sono dimostrati entusiasti dell'avventura, dunque mi hanno chiesto il bis. Forse faremo eventi analoghi ogni tre mesi, a cadenza stagionale, peste e amici diggei permettendo. Anche a me piacerebbe cincischiare nella postazione da DJ, ma in asilo ho imparato che o uno spaccia dischi o li suona, la cosa in contemporanea non funziona granché.


A breve, quindi, spero di imbastire un secondo giro. D'altronde non è colpa mia se continuo a trovare, qua e là, tonnellate di dischi fichissimi. Il mausoleo non l'ho ancora costruito, qualcuno dovrò pur venderlo, no?



My HUGE thank you, ありがとう, grazie, gracias, danke, merci to all the nice people that last weekend tranformed a little dream of mine into reality, a great international vinyl records market and happy event after two years of sad life!
Many people - old and new friends - came to Vida Loca not just to buy records, but also to enjoy the happy atmosphere and the great music. The owners are happy, and so I am. Therefore we may repeat this event every season (next one in summer? First weekend of June? Please, stay tuned and follow us!).


Here comes my due collection of gratitude messages to all the good souls that made the event possible. First of all to the nice owners of Vida Loca, Kazunori Kawauchi and Tatsuya Suzuki, helped by the super-nice Mayu-san! To the good friends and fantastic DJs Jon Barnard, Tomomi Sahawata, Dave Armitage and Veronica Schiavon who played amazing music thoughout the event! To Go-san of Bon Voyage record shop that joined us! To the 'technical' branch: Gino Goya (for lending me his car to bring a ton of records) and again to the fantastic Veronica-san who transported me, my records and used her iron muscles to lift them along a nasty staircase! To the good friends who came and supported the event and helped me to lose my voice (I used six different languages for two days, now my brain and not just my voice are chotto damaged)! Last but not least, to the wonderful customers who opened their wallets and bought records from me and from the other sellers, bringing a piece of musical vintage life into their homes!


THANK YOU everybody!
Let's do it again!
Long life to vinyl!
If you don't have a turntable, buy it at the first salary!