lunedì 20 luglio 2015

PINKDOT, TERZO GIRO (BAGNATO)


Ieri, assieme al fedele Goya-san, ho vestito la camicia più rosa del suo guardaroba e siamo andati a fare atto di supporto alla causa ama/tromba-chi-vuoi-che-i-Giovanardi-del-mondo-sono-e-sempre-saranno-morti. La causa era quella della comunità LGBT, piccola ma in crescita in Giappone e nella remota Okinawa.
  
  
    
Pinkdot Okinawa, 3rd edition, TODAY - Too much rain, but still a lot of fun and a funky message to that part of the Okinawan world that still sees everything one-way only. Me and Goya-san wore the pinkiest shirts of the wardrobe to support the colorful situation along Kokusai-dori. We enjoyed a wet lottery (damn, I didn't win), a Pink Lady-style couple of performers in pure Seventies and wrote messages in Italian. ARIGATO GOZAIMASU Hideki-san and pink friends for organizing the event also this year, see you the next one!



  
Ieri la pioggia ha stracciato l’anima a tutti i presenti, inumidendo messe in piega, batterie delle Nikon e umore. Ciononostante il pueblo unido ha ballato e cantato. Soprattutto i Pink Legacy, duo ghei specializzato nell’imitazione delle mitiche Pink Lady, eroine non tossiche della disco-music più anni Settanta che c’era(no). Seguiti da Aburamamire, drag queen di un certo peso sociale.

 





Io e Gino, oltre a guardare non senza secondi e terzi pensieri la grande quantità di fica presente, abbiamo scritto messaggi italici su post-it, robe un po’ da parrucchiera tipo ‘Amore libero, lecca il gelato che ti piace di più’. C’è stata anche una pesca a estrazione, in palio un par di biglietti per le isole minori. Io non ho vinto una cippa, diobonio.




 

Quest’anno l’evento ha avuto anche la benedizione delle autorità della città. La sindachessa ha scritto un discorsetto per il dèpliant di Pink Dot – l’organizzazione rosata che ogni anno organizza l’evento in tutto il Giappone - e la Prefettura di Naha aveva un tavolo dove era possibile ottenere informazioni sulla sessualità a 369°. I ventagli li ha sponsorizzati il Palm Royal Naha Hotel, il più noto (se non unico) albergo gay-friendly della città.


 

Arrivederci al 2016, Pinkdot!




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