Sono sopravvissuto alle
fatiche (promozione, spostamento mobili peggio di un facchino, cucinare come
una mensa scolastica, ri/pulire mezzo grattacielo, guardare e non toccare troppissima gnocca)
della seconda edizione del Matsuri Latino, una festicciola che vorrebbe rinsaldare i legami tra Vecchio Continente e
America Latina in terra okinawense. Sempre per la scuola JICE/IRESCO, stavolta
con la preziosa collaborazione dell’amica argentina Maria Juana Soledad.
Minna-san, ARIGATISSIMO for coming today (over 200 people!) to the second edition of the Matsuri Latino! It has been great fun, even if I've been superbusy at my food table (2,5 kilos of pasta, no leftovers...) and couldn't take many photos. This year we had great food from six countries. THANKS to all the 'old' and new friends and THANKS to all the nice people that performed and cooked! The flea market for Nepal could raise some $ and we're happy about that. A special GRAZIE to Maria Soledad + Sesoko-sensei for organizing the whole thing, to Tatsu-Mabuya-sama for the superhelp and to Goya-san and Tomomi-san for baking and selling neko-cookies for charity! Here are few photos that I took, I hope you'll enjoy them. Next year? Let's do it again!
Sei i Paesi presenti.
Sulla vecchia sponda: Italia e Spagna, quest’ultima rappresentata da quattro
barcellonesi (CA-TA-LA-NI, lo so!) che hanno fatto paellas grandi come dischi volanti. Ho cercato portoghesi e
francesi, ma i primi da queste parti sono inesistenti, i secondi, indovinate un
po’, se la tirano e non vanno a queste feste da terroni. Sulla sponda
latinoamericana: Messico, Brasiu, Perù e Argentina. Tutte le pappe sono state
spazzolate dal pueblo, ma come troppo spesso accade alle ‘feste’ giapponesi,
poco alcol nelle vene. Se guidi ubriaco
qui i tuoi eredi finiscono di pagarti la multa dopo tre generazioni. Nessun
problema, gli avanzi di Aperol, Chianti e Limoncello mi guardano in dolce
attesa dal mobile in cucina.
Particolarità di questa
edizione? Si è giocato alla Loteria messicana, una specie di tombola mooolto figa. E abbiamo organizzato un mercatino delle pulci di beneficenza per il Nepal terremotato.
Sono state raccolte donazioni che andranno a Medici senza Frontiere e ne siamo felici. Goya-san, inoltre, ha
fatto dei bellissimi biscottini a forma di micio che sono andati a ruba. Sono
stati tutti venduti al tavolo per la raccolta di fondi per i poveri gatti
randagi di Okinawa, gestito egregiamente dall’amica Tomomi.
Goya-san ha pure
performato (vi sento bestemmiare, l’ho fatto apposta, performare mi fa
incazzare quasi quanto sinergie) pizzette e biscotti ‘alla brutto Dio’ – Goya
era bravino durante la scuola dell’obbligo e usa ancora le maiuscole per certe
entità minori -, anche questi sold out.
Non vi dico la ricetta dei suoi biscotti perché top secretissima. Io, nel mio
piccolo, ho performato DUE CHILI E MEZZO di pasta. Metà alla pummarola e
basilico, metà al ragù bulagnese con aggiunta di funghi. Tutto spazzolé. Grande
successo ha avuto l’espresso fatto con una moka XL da sei tazzine. Una
gentildonna mi ha chiesto di diluirlo con l’acqua, in quanto troppo forte (l’influsso
americano, goddamn, a Oki si sente).
La festa di ieri è
stata un successone, soprattutto se comparata a quella dell’anno passato. Sono
venute oltre duecento persone e la qualità delle pappe è stata superiore.
Inoltre, come sempre, si è dimostrata un’ottima occasione per conoscere ggente e
rivedere amici un po’ persi per strada. Qualcuno, nel frattempo, ha pure
figliato.
Sul versante degli
spettacoli è stata un’orgetta di spagnolo e portoghese, dai balli tradizionali
messicani a machetate fino alle sculettate evergreen
brasileiras che hanno fatto ammutolire gli uomini veri. L’Italia, non avendo
grosse tamurriate da offrire (noi quattro girolami non andavamo sotto Roma e in
ogni caso eravamo tutti poco portati per le danze da sala), IN TEORIA doveva
offrire uno show di pasta fresca tirata a mano secondo l’antica scuola
bolognese. Da un lato, però, la calca della gente affamata che chiedeva cose da
deglutire, dall’altro un eccesso di fica per gli occhietti degli uomini
sensibili, hanno fatto sì che la perfòrmans sia stata rinviata a data da
stabilire.
In attesa del Matsuri
Latino III (ma sto già pensando a un festival europeo…), ecco un po’ di foto di
ieri. Grazie agli amici ai quali, via Fèssbokk, le ho fottute. Ero impegnato a
spacciare cibi, mica potevo giocare tanto al fotografo, no?
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