Oggi, nel bel quartiere
di Tsuboya (Naha, Okinawa), si è celebrato lo Shisa Day. La data non è stata scelta a caso: il 4/3. Il tre di
aprile in giapponese sarebbe shi (4, 四) più san (3, 三), con la
licenza poetica di cassare la –n finale per l’occasione. Scuse numeriche a
parte, il piccolo evento è stato molto piacevole. La cerimonia di apertura si è
tenuta ai piedi della nuova, grande statua dello shisa (http://unitalianoaokinawa.blogspot.jp/2013/02/uno-shisa-per-tutte-le-stagioni.html) all’ingresso del
quartiere, inaugurata pochi giorni fa. Danze tradizionali di Okinawa eseguite
da bambine, il ballo-lotta dei leoni cinesi e l’immancabile spettacolo di
tamburi taiko, il tutto ‘benedetto' dallo sponsor (Family Mart) che per l’occasione aveva inviato Papà Shisa e
Mamma Shisa, il primo in giacca e maschera da shisa. Ha posato a lungo per le
macchine fotografiche dei presenti, facendo il gesto della data.
Per l’occasione ha aperto
gratuitamente il Museo della Ceramica di Tsuboya
(edu.city.naha.okinawa.jp/tsuboya), il quale conserva non solo una collezione
interessantissima di shisa ‘pregiati’, ma anche un’eccellente esposizione che
illustra il processo di produzione della ceramica Yachimun, tradizionale di
Okinawa (oggi prodotta non solo a Tsuboya ma anche a Yomitan, http://unitalianoaokinawa.blogspot.jp/2013/02/yomitan-lelegante-fenice.html).
Nel piccolo e
tranquillo quartiere i negozi e i laboratori hanno aperto le porte non solo ai
clienti, ma anche a chi voleva imparare a forgiare oggetti di ceramica con le
proprie mani. Tra i laboratori più organizzati per i workshop Ikutouen (ikutouen.com), in una viuzza
appartata nella parte alta di Tsuboya. Bellissimi shisa nel suo giardino e, all’interno,
la possibilità di sporcarsi le mani forgiando la ceramica. Divertendosi e
scoprendo un antico mestiere di Okinawa al tempo stesso.
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