Fra i grattacieli di
Manhattan sfreccia l’Uomo Ragno, ma dall’altra parte del mondo il Giappone non
resta a guardare. Ogni città nipponica che si rispetti ha il suo supereroe, amato
quanto una squadra locale di calcio da noi (o di baseball in Giappone). L’idolo
di Okinawa è Mabuya, nome completo all’anagrafe Ryujin Mabuya.
Between New York City’s skyscrapers Spiderman flies,
but - on the other side of the World - Japan doesn’t sleep. Every respectable
Japanese city has its own super hero, loved as a local soccer team in Italy (or
of baseball, if in Japan). Okinawa’s local idol is Mabuya, full name: Ryujin
Mabuya.
Sbarcato per la prima
volta su un’emittente televisiva di Okinawa nel 2008, presto è stato adottato
dai bambini locali come difensore del Bene. In seguito è diventato così popolare
da essere ‘esportato’ nel resto del Giappone, dove ormai è noto. Eroe del
genere televisivo tokusatsu (特撮, ‘effetti
speciali’, nato con Godzilla nel 1954), Mabuya ha un forte accento di Okinawa,
tanto che quando appare sugli schermi di Tokyo sono necessari i sottotitoli.
Launched for the first
time on an Okinawan TV station in 2008, soon Mabuya has been adopted by local
children as defender of the Good. Later on he became so popular to be ‘exported’
in mainland Japan, where now is famous. Hero of the TV genre tokusatsu
(特撮, ‘special effects’,
started with Godzilla in 1954), Mabuya has a strong Okinawan accent, so strong
that when appearing on Tokyo screens subtitles are necessary.
Il nemico più acerrimo di Mabuya è il Diavolo Habu (come i grandi
serpenti velenosi endemici di Okinawa). Andato in onda per un paio d’anni, il
ciclo di Mabuya si è concluso nel 2010 con un finale che sa molto di Okinawa:
anziché uccidere il nemico (come sarebbe senz’altro successo a Tokyo), alla
fine il supereroe si riconcilia con i cattivi, coadiuvato come sempre nelle
leggende di Okinawa dai salvifici Shisa (http://unitalianoaokinawa.blogspot.jp/2013/02/uno-shisa-per-tutte-le-stagioni.html).
The worst enemy of Mabuya
is Devil Habu (as the big, poisonous snakes endemic of Okinawa). Broadcasted
for a couple of years, Mabuys’s series ended in 2010 with a final that has a
strong Okinawan flavor: instead of killing the enemy (as it’d have certainly
happened in Tokyo), at the end the super hero reconciles with the ‘bad guys’,
helped as usual in the Okinawan tales by the helpful Shisa (http://unitalianoaokinawa.blogspot.jp/2013/02/uno-shisa-per-tutte-le-stagioni.html).
Dalla TV al gadget il passaggio è stato fulmineo. Camminando lungo
Kokusai-dōri, la via del turismo a Naha, e nella galleria coperta Heiwa-dōri,
gli oggetti ispirati al supereroe locale abbondano, a partire dai manichini a
grandezza naturale, solitamente posti all’ingresso di negozi di souvenir. Ma
anche maschere, biscotti, accessori di varia natura. Tutto fa brodo, per un
bambino locale, se ispirato a Mabuya. E i genitori, che aprono il portafogli,
lo sanno.
From TV to the gadget the
jump has been very quick. Walking along Kokusai-dōri, Naha’s tourism avenue, and
in the shopping arcade Heiwa-dōri, there are plenty of objects inspired to the
local super hero, starting from the mannequins full size, usually standing at
the entrance of souvenirs shops. Besides, masks, cookies, accessories of
different kind. Everything is welcome, for a local child, if inspired by
Mabuya. And the parents, who open the wallet, know it well.
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