venerdì 20 settembre 2013

ITOMAN HA TIRATO LA FUNE

È periodo di Oo-tsuna-hiki (Tug of War, Tiro alla Corda, fate voi), a Okinawa. In attesa del 13 ottobre, quando a Naha ci sarà la più imponente gara di questo genere, le città minori scaldano i muscoli. Ieri è stato il turno di Itoman, non potevo mancare. Una quindicina di chilometri in bici sotto la pioggia e il vento, ma sono sopravvissuto: ecco il raccolto. L’Oo-tsuna-hiki non è ancora uno sport delle olimpiadi nucleari di Abe, ma, visto l’impegno che la gente di Okinawa ci mette, dovrebbe diventarlo. La lunga corda era distesa lungo la Route 331 che attraversa il centro della città. Prima del vero e proprio tiro alla fune si è tenuta una parata di circa tre ore con tutto il meglio che Okinawa può offrire in termini di folclore: Eisa, tamburi taiko, bambini fantastici vestiti con tessuti di bingata (un motivo decorativo tradizionale dell’arcipelago). Alle cinque la massa si è divisa in due: quelli pronti a tirare da un lato, quelli dall’altro. I forzuti ‘capi’ delle due fazioni hanno sudato non poco per agganciare i due estremi con l’ausilio di un palo, ma ce l’anno fatta. Dato il via, la gente ha iniziato a tirare di brutto. Mi sa che porto fortuna alla fazione che scelgo: per il secondo anno consecutivo sono finito tra i vincenti. Per raggiungere il traguardo e decretare la vittoria ci sarà voluta mezz’ora abbondante di sudore e urla (volete vedere un giapponese che si trasforma in un brasiliano a carnevale? Venite a una di queste manifestazioni). A pochi passi da me incitava la folla una ragazza con fisico da boiler e voce da arpia (+ capelli biondi e unghie finte rosa confetto, vabbè), che ha avuto il suo effetto. A vittoria dichiarata la gente, machete e coltelli assortiti fra le mani, si è affrettata a tagliuzzare la gigantesca corda. Si dice che un pezzetto annodato all’ingresso di casa porti fortuna per l’anno a seguire.























































  




























Nessun commento:

Posta un commento