Sono il primo a
ricordar(me)lo, studiare il Nihongo
(giapponese) non è per tutti i neuroni, a partire dai miei. E, lo capisco
benissimo, per i giapponesi l’Eigo
(inglese) è altrettanto ostico. Come noi gaijin
partiamo dai caratteri romani e dobbiamo annodare il cervello prima sui ‘semplici’
Kana (Hiragana e Katakana), per poi distruggerlo definitivamente sui Kanji di
origine cinese, i giapponesi si sfracellano il loro sui caratteri romani. Articoli e preposizioni sono incubi bruttissimi. La
lotta è biunivoca, nessuno vince nessuno perde (ci si fa solo molto dolore).
Premesso ciò: che cosa gli ha fatto di male l’inglese ai giapponesi, per
ridurlo così? Soprattutto se lo usano per l’insegna di un negozio o ristorante,
per un menù di piatti stranieri o per qualche americanata di importazione?
Soprattuttissimo nei tempi di internet, quando con un semplice click si può
verificare come diamine si scrive la tal parola/frase? La strage è quotidiana,
la mia ricerca insaziabile. I caduti in prima linea, di solito, appartengono a
due categorie:
1) Il close (vicino) anziché closed (chiuso); ogni volta che ne vedo
uno mi ricorda un amico di Bologna un cui compagnuccio di banco ogni giorno,
stanco della lezione, usava chiedergli: “Stìv, ma quanto suona la campana?” (a Bulàgna un classico errore grammaticale
derivato dal dialetto è l’uso del quanto
al posto del quando), cui Stìv
immancabilmente rispondeva “Mah, una decina di secondi?”.
2) Tutte le parole con
la R e la V, cinque volte su dieci confuse rispettivamente con la L e la B
(problemuccio anche cinese, visto che entrambi i popoli non le possiedono e si
annodano la lingua per pronunciarle).
L'inglese, nelle scuole giapponesi, viene perlopiù insegnato da schifo, attraverso test scritti meccanici, zero conversazione e professori che non lo conoscono. Nulla di cui stupirsi, dunque. Qui di seguito la mia
piccola collezione, per i vostri occhietti. Spero di poter continuare ad
aggiungervi perle, spesso e volentieri.
I am the first one to remember
that, studying Nihon-go (Japanese language) is not for every
neuron, starting from mine. Also, I understand perfectly, for Japanese people Eigo (English language) is likely hard. As well
as we gaijin start from Roman characters
and make knobs with our brains first studying ‘simple’ Kana (Hiragana and
Katakana), then killing them forever on the Kanji from Chinese, Japanese people
destroy theirs on Roman characters. The fight in on both sides, no one wins no
one loses (we both get only a lot of pain).
Granted that, what crime made the
poor English language, to be treated like that by Japanese people? Most of all
if used for a shop o restaurant sign, for a menu with international dishes or for
some Americanized stuff? Most, most of all in the internet era, when it’s
possible to check a word/sentence with a very simple click? It’s a daily
massacre, and my research in this field insatiable. The fallen along the firing
line, generally, belong to two families:
1st) The close in place
of closed.
2nd) All the
words that have an R or a V, five times on ten confused respectively with L and
B (a little pain in the ass also for Chinese people, as both of them don’t have
these letters and need to tie their tongues to pronounce them).
Here is my personal
collection, for your cute eyes. I hope to continue adding further pearls, often
and gladly.
Pain attention, prease: your languag is pletty japanese dressed. O your qwerty is chinese customized?
RispondiEliminaCute!
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