martedì 10 settembre 2013

NATURAL EIGO KILLERS


Sono il primo a ricordar(me)lo, studiare il Nihongo (giapponese) non è per tutti i neuroni, a partire dai miei. E, lo capisco benissimo, per i giapponesi l’Eigo (inglese) è altrettanto ostico. Come noi gaijin partiamo dai caratteri romani e dobbiamo annodare il cervello prima sui ‘semplici’ Kana (Hiragana e Katakana), per poi distruggerlo definitivamente sui Kanji di origine cinese, i giapponesi si sfracellano il loro sui caratteri romani. Articoli e preposizioni sono incubi bruttissimi. La lotta è biunivoca, nessuno vince nessuno perde (ci si fa solo molto dolore). 


Premesso ciò: che cosa gli ha fatto di male l’inglese ai giapponesi, per ridurlo così? Soprattutto se lo usano per l’insegna di un negozio o ristorante, per un menù di piatti stranieri o per qualche americanata di importazione? Soprattuttissimo nei tempi di internet, quando con un semplice click si può verificare come diamine si scrive la tal parola/frase? La strage è quotidiana, la mia ricerca insaziabile. I caduti in prima linea, di solito, appartengono a due categorie:





1) Il close (vicino) anziché closed (chiuso); ogni volta che ne vedo uno mi ricorda un amico di Bologna un cui compagnuccio di banco ogni giorno, stanco della lezione, usava chiedergli: “Stìv, ma quanto suona la campana?” (a Bulàgna un classico errore grammaticale derivato dal dialetto è l’uso del quanto al posto del quando), cui Stìv immancabilmente rispondeva “Mah, una decina di secondi?”.





2) Tutte le parole con la R e la V, cinque volte su dieci confuse rispettivamente con la L e la B (problemuccio anche cinese, visto che entrambi i popoli non le possiedono e si annodano la lingua per pronunciarle).








L'inglese, nelle scuole giapponesi, viene perlopiù insegnato da schifo, attraverso test scritti meccanici, zero conversazione e professori che non lo conoscono. Nulla di cui stupirsi, dunque. Qui di seguito la mia piccola collezione, per i vostri occhietti. Spero di poter continuare ad aggiungervi perle, spesso e volentieri.

 















I am the first one to remember that, studying Nihon-go (Japanese language) is not for every neuron, starting from mine. Also, I understand perfectly, for Japanese people Eigo (English language) is likely hard. As well as we gaijin start from Roman characters and make knobs with our brains first studying ‘simple’ Kana (Hiragana and Katakana), then killing them forever on the Kanji from Chinese, Japanese people destroy theirs on Roman characters. The fight in on both sides, no one wins no one loses (we both get only a lot of pain). 





Granted that, what crime made the poor English language, to be treated like that by Japanese people? Most of all if used for a shop o restaurant sign, for a menu with international dishes or for some Americanized stuff? Most, most of all in the internet era, when it’s possible to check a word/sentence with a very simple click? It’s a daily massacre, and my research in this field insatiable. The fallen along the firing line, generally, belong to two families:

1st) The close in place of closed.
















2nd) All the words that have an R or a V, five times on ten confused respectively with L and B (a little pain in the ass also for Chinese people, as both of them don’t have these letters and need to tie their tongues to pronounce them).






 


























In Japanese schools many times English is badly teached through mechanical written tests, no conversation, by teachers that don't know it. No wonder...
Here is my personal collection, for your cute eyes. I hope to continue adding further pearls, often and gladly.






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